La Riforma del terzo settore sarà completata dall’emanazione di una serie di decreti regolamentativi a cui spetterà la definizione di aspetti cruciali in materia fiscale, organizzativa, operativa e di definizione di strumenti operativi.
Il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili ha pubblicato, grazie anche all’intervento dell’apposito “Gruppo di lavoro per la riforma del Terzo settore” e di qualificati esperti esterni, la Circolare “Riforma del Terzo settore: elementi professionali”. Il documento rientra in un più ampio progetto per mezzo del quale la categoria intende fornire agli iscritti all’albo e agli operatori elementi interpretativi e operativi autorevoli con cui poter approcciare gli aspetti più significativi della Riforma.
Nel corso dei mesi luglio e agosto di quest’anno il Governo ha pubblicato i decreti di attuazione della legge delega 106/2016, realizzando una revisione organica del mondo no profit. Nello specifico il d.lgs 117/2017 recante il “Codice del Terzo settore” regolamenta in modo complessivo la disciplina degli enti del Terzo settore, intesi quali enti non lucrativi che perseguono “finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale”.
“I commercialisti – afferma il presidente del Consiglio nazionale, Massimo Miani – sono sempre stati particolarmente attenti alla Riforma del Terzo settore, consci anche del fatto che le organizzazioni non lucrative, per poter perseguire le proprie finalità ideali fruendo anche di condizioni agevolative, devono essere in grado di disporre di una disciplina chiara e coerente con l’attività svolta”.
“La nostra professione – prosegue Miani – è storicamente coinvolta a vario titolo nella gestione degli enti che appartengono al Terzo settore, la cui amministrazione spesso richiede un sapere tecnico specialistico. È nostra convinzione, quindi, che una riforma assai articolata come quella commentata necessiti di un dibattito ampio, che possa risultare in grado di fornire soluzioni condivise e consolidate, così da poter dirimere gli eventuali dubbi che possono sorgere nella lettura operativa dei testi di legge. Il presente contributo del Consiglio è volto a dare una prima interpretazione da parte di esperti della materia alle disposizioni che interessano più da vicino gli aspetti professionali”.
La Circolare analizza le tematiche di sicuro interesse per i professionisti come l’ambito di applicazione dei testi di legge emanati e il coordinamento con le norme del codice civile, gli aspetti di amministrazione e controllo, la funzione e la disciplina generale del Registro unico nazionale del Terzo settore, la normativa fiscale, la regolamentazione degli specifici enti del Terzo settore (tra cui l’esame delle norme dell’impresa sociale a cui è stato dedicato l’apposito d.lgs 112/2017), il 5 per mille su cui si è concentrata il d.lgs 111/2017.
La Riforma Del Terzo Settore sarà completata dall’emanazione di una serie di decreti regolamentativi a cui spetterà la definizione di aspetti cruciali in materia fiscale, organizzativa, operativa e di definizione di strumenti operativi. I commercialisti sottolineano come deve ancora essere posta in essere la struttura che reggerà il Registro, strumento che il Consiglio ha da sempre considerato come elemento fondamentale per la realizzazione di un sistema trasparente e, per questo, garante degli interessi degli stakeholder.
“Stante l’ampiezza della materia trattata – afferma il Consigliere delegato al no profit, Maurizio Postal – sono già sorte problematiche operative da risolvere anche con riferimento al periodo transitorio. Per tale motivo la Circolare affronta in modo tecnico anche la fase del passaggio alle nuove previsioni, cercando di dare una risposta agli interrogativi posti da parte dei colleghi. Il documento, in questa prospettiva, rappresenta un passaggio verso ulteriori progetti in materia che comprendono la programmazione di eventi formativi replicabili sul territorio, la pubblicazione di ulteriori documenti di aggiornamento e approfondimento, nonché la presentazione al Governo di proposte di emendamenti correttivi, volte a raccogliere le osservazioni pervenute sul tema, ritenute significative per consentire un’applicazione in linea con la ratio normativa e tecnicamente appropriata”.
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