Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto Milleproroghe, che posticipa al 10 gennaio 2026 l’entrata in vigore del nuovo regime di esenzione IVA per le operazioni effettuate dagli enti associativi. Inizialmente previsto per il 1º gennaio 2025, il rinvio offre a queste organizzazioni più tempo per adeguarsi alle nuove disposizioni fiscali.
Prorogato al 2026 il nuovo regime IVA per il Terzo Settore: estesa l’esenzione dall’obbligo di fatturazione elettronica per le prestazioni sanitarie fino al 2025
Prorogata al 10 gennaio 2026 l’entrata in vigore del nuovo regime di esenzione IVA per le attività del Terzo Settore, inizialmente prevista per il 1° gennaio 2025. Il decreto Milleproroghe, approvato il 9 dicembre 2024, introduce questa proroga per garantire più tempo alle organizzazioni interessate di adeguarsi alle complesse disposizioni normative.
Attualmente, le operazioni degli enti associativi non commerciali sono escluse dall’ambito IVA, il che significa che queste organizzazioni non sono tenute a documentare o registrare le transazioni effettuate con i propri soci. Tuttavia, con l’applicazione delle nuove regole, tali attività diventeranno esenti IVA, comportando l’obbligo di adottare strumenti di documentazione fiscale come la partita IVA. Questo cambiamento comporterà un aumento degli adempimenti burocratici, inclusi obblighi di registrazione, liquidazione e dichiarazione dell’imposta.
Secondo il comunicato stampa dell’Esecutivo, il rinvio è mirato a evitare difficoltà operative per le associazioni coinvolte. Le novità riguardano principalmente le attività svolte da enti politici, religiosi, sportivi, culturali e di promozione sociale, che si sostentano attraverso quote associative o contributi volontari. Queste transazioni, fino alla fine del 2024, continueranno a essere escluse dall’IVA.
Maria Teresa Bellucci, viceministro con delega al Terzo Settore, ha dichiarato durante un evento celebrativo del settore che il governo si impegna a evitare criticità nell’implementazione delle nuove norme. Ha sottolineato che, ove necessario, si sarebbero adottate proroghe come quella appena approvata.
Un altro aspetto rilevante del Milleproroghe riguarda la proroga dell’esenzione dall’obbligo di fatturazione elettronica per le prestazioni sanitarie. Tale esenzione, valida per le transazioni con i consumatori finali, è stata estesa fino al 31 marzo 2025. Questa misura punta a tutelare i dati personali dei pazienti e a garantire la conformità al GDPR, in attesa di soluzioni tecniche più idonee.
Scrivi un commento