Obbligo Defibrillatore ASD: cosa fare? Cosa prevede il decreto ministeriale che introduce l’OBBLIGO del Defibrillatore per tutte le ASD, associazioni e società sportive?
Dopo ben quattro proroghe lo scorso luglio è entrato in vigore il decreto Balduzzi del 24 aprile 2013, sull’obbligo dei defibrillatori e di personale autorizzato al loro utilizzo per il mondo del volontariato sportivo.
Il ministro dello sport Luca Lotti e il ministro della salute Beatrice Lorenzin hanno firmato lunedì 26 giugno il decreto per l’obbligo del defibrillatore per le società sportive dilettantistiche. Il decreto prevede che negli impianti sportivi sia SEMPRE presente una persona formata all’utilizzo del DAE, un obbligo che sta causando alcune difficoltà alle società sportive ma cvhe sicuramente potrà garantire un più alto livello di sicurezza. Lunedì 26 giugno il ministro dello sport Luca Lotti e il ministro della salute Beatrice Lorenzin hanno firmato un decreto congiunto grazie al quale entra in vigore l’obbligo del defibrillatore per le società sportive dilettantistiche. Dal 1 luglio in tutti gli impianti sportivi, anche quelli dilettantistici, la mancanza del defibrillatore determinerà l’impossibilità di svolgere l’attività sportiva.
Cosa prevede il decreto ministeriale che introduce l’OBBLIGO del defibrillatore per tutte le ASD, associazioni e società sportive?
- Ogni impianto sportivo deve essere dotato di un defibrillatore semiautomatico o a tecnologia più avanzata.
- Nel corso delle gare deve essere presente una persona formata all’utilizzo del dispositivo salvavita.
- Gli obblighi gravano in capo a tutte le società o associazioni sportive dilettantistiche che praticano una delle 396 discipline sportive riconosciute dal Coni.
Sono invece escluse dall’obbligo di dotazione del defibrillatore e dalla presenza obbligatoria del personale formato durante le gare le società o associazioni sportive dilettantistiche che praticano la propria attività al di fuori di un impianto sportivo.
Sono escluse anche dai menzionati obblighi le società o associazioni sportive dilettantistiche che praticano sport a ridotto impegno cardiocircolatorio, il cui elenco è contenuto nell’allegato A del decreto.
Quanto costa un DAE defibrillatore e quali sono gli eventuali benefici fiscali per l’acquisto?
Il costo medio di un buon defibrillatore è circa di 1000 euro sul cui acquisto grava pesantemente l’Iva al 22%: una vera tassa sulla vita a cui le piccole società, ma anche i privati che volessero acquistarlo, devono far fronte.
La legge 120 del 2001, norma che consente l’utilizzo del defibrillatore anche al personale non sanitario, impone la partecipazione obbligatoria a un corso di formazione la cui durata e il cui costo sono regolati da apposite leggi regionali.
Ciò ha frenato la diffusione capillare degli apparecchi, contribuendo a creare un vero è proprio business della formazione, con corsi abilitativi che possono costare fino a 100 euro. In buona parte dei Paesi europei il defibrillatore è già di libero uso, svincolato quindi da obblighi formativi: ne consegue che un qualsiasi cittadino italiano potrebbe liberamente utilizzarlo in Francia o nel Regno Unito ma non sul suolo italiano.
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