Indicazioni e criticità legate alle attività di allestimento e disallestimento degli stand all’interno dei quartieri delle manifestazioni fieristiche
Il testo, realizzato nell’ambito del protocollo d’intesa tra Inail e Assoallestimenti, Comitato fiere industria, e Associazione espositori e fiere italiane, recepisce le migliori prassi operative utilizzate nel nostro Paese nelle fasi di allestimento e disallestimento di stand a progettazione libera
Vincoli temporali ristretti per eseguire i lavori, compresenza di più imprese con lavoratori di diverse nazionalità, spazi limitati in cui realizzare le opere: sono queste alcune delle criticità legate alle attività di allestimento e disallestimento degli stand all’interno dei quartieri fieristici, che hanno reso necessaria una riflessione sui rischi per la salute e la sicurezza degli operatori coinvolti.
Le linee di indirizzo, disponibili sul sito dell’Inail, nascono dalla collaborazione tra diverse professionalità dell’Istituto (Consulenza tecnica accertamento rischi e prevenzione, Consulenza tecnica per l’edilizia, Dipartimento innovazioni tecnologiche, Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale e Direzione centrale prevenzione) e Assoallestimenti, Comitato fiere industria e Associazione espositori e fiere italiane, nell’ambito del protocollo d’intesa siglato nel 2017.
Il testo punta a chiarire le relazioni tra i soggetti giuridici indicati nel decreto palchi e fiere (d.i. 22/07/2014) e a specificarne i ruoli in base alle migliori prassi operative utilizzate in Italia.
Le caratteristiche degli allestimenti presi in esame.
La pubblicazione illustra le fasi di realizzazione di strutture allestitive in aree nude (superfici a progettazione libera assegnate all’espositore) all’interno di un quartiere fieristico, con caratteristiche specifiche. Più nel dettaglio, il testo riguarda tutti gli allestimenti fieristici che non rientrano, secondo il decreto palchi e fiere, nell’applicazione del titolo IV del d.lgs.81/2008 “Cantieri temporanei o mobili”.
Analisi del settore e criticità.
Le manifestazioni fieristiche comprendono attività con caratteristiche e processi produttivi a volte molto diversi tra loro.
Le linee di indirizzo individuano gli elementi principali che incidono sull’organizzazione degli eventi e influiscono sul processo produttivo, tra i quali rientrano le caratteristiche merceologiche (settore produttivo di riferimento), le caratteristiche tipologiche (fiere campionarie o settoriali aperte al pubblico o fiere professionali aperte prevalentemente agli operatori specializzati) le caratteristiche del quartiere fieristico, le modalità organizzative e le caratteristiche delle strutture allestitive. Segue un elenco dettagliato delle criticità operative più diffuse.
Ruoli e responsabilità dei soggetti coinvolti spiegati con una tabella.
Per realizzare uno stand è necessario un processo produttivo complesso che coinvolge contemporaneamente tutti i soggetti individuati dal Decreto palchi e fiere: gestore, organizzatore, espositore e allestitore.
Per chiarire meglio ruoli, responsabilità e compiti durante le varie fasi del processo, è stata elaborata una tabella articolata per funzioni e per fasi, a partire dalle figure previste dalla norma, che individua un solo responsabile per ogni attività, specificando se incaricato o delegato dal gestore, dall’organizzatore, dall’espositore o dall’allestitore.
Le fasi del processo dalla pianificazione allo smontaggio.
Il testo offre una disamina completa delle attività connesse alla realizzazione di una manifestazione fieristica.
Al di là delle variabili che possono sopraggiungere e condizionare gli eventi, il processo si articola in quattro fasi: pianificazione, progettazione, montaggio e smontaggio.
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