Responsabile Safeguarding: chi è e facsimile del verbale di nomina gratis. Entro il 1° luglio 2024, tutte le Associazioni Sportive Dilettantistiche (A.S.D.) e le Società Sportive Dilettantistiche (S.S.D.) affiliate a federazioni sportive hanno dovuto provvedere alla nomina di un Responsabile Safeguarding. Questo incarico, fondamentale per garantire la sicurezza e la protezione dei tesserati, è obbligatorio per prevenire abusi, violenze e discriminazioni. La scadenza, fissata dall’art. 33, comma 6, del Decreto Legislativo n. 36 del 28 febbraio 2021, rappresenta infatti una tappa cruciale per la conformità alle nuove normative in ambito sportivo.
Le ASD e SSD devono nominare un Responsabile Safeguarding per garantire la sicurezza e prevenire abusi nello sport. Scarica gratis il facsimile del verbale di nomina per la tua associazione.
La nomina del Responsabile Safeguarding non è solo una formalità, ma una misura concreta per salvaguardare l’integrità fisica e morale degli atleti, in particolare dei più giovani. Questo soggetto ha il compito di monitorare potenziali rischi, prevenire situazioni di abuso e attuare interventi tempestivi in caso di segnalazioni o violazioni.
La nomina deve essere comunicata pubblicamente: le associazioni devono esporre il nome del Responsabile sulla homepage del proprio sito web, oltre che affiggerlo nei locali della sede. La comunicazione deve essere inviata anche al Safeguarding Officer federale, figura che si occupa di coordinare e supervisionare le attività di prevenzione a livello nazionale.
Adozione dei Modelli organizzativi di gestione e controllo (MOGC)
Oltre alla nomina del Responsabile, entro il 31 agosto 2024, tutte le associazioni e società sportive sono state costrette ad implementare o adeguare i propri Modelli Organizzativi di Gestione e Controllo (MOGC). Questi strumenti servono a garantire una gestione trasparente e sicura delle attività sportive, riducendo il rischio di comportamenti scorretti e violazioni.
Le Linee Guida necessarie per l’adozione dei MOGC sono state pubblicate il 31 agosto 2023 dalle federazioni sportive nazionali e dagli enti di promozione sportiva, e tutte le società affiliate dovranno conformarsi a queste direttive entro la scadenza stabilita.
Commissioni e monitoraggio
Oltre alla figura del Responsabile Safeguarding, le Linee Guida prevedono l’istituzione di Commissioni interne per il monitoraggio dei MOGC e dei codici di condotta. Queste commissioni avranno il compito di garantire che le misure di prevenzione siano costantemente aggiornate e adeguate alle esigenze specifiche delle varie realtà sportive.
Ogni quattro anni sarà necessario rivedere e aggiornare i modelli organizzativi per assicurarsi che rispondano alle evoluzioni normative e alle nuove problematiche emergenti nel contesto sportivo.
I criteri per la nomina del Responsabile Safeguarding
La scelta del Responsabile Safeguarding non può essere fatta a cuor leggero. La figura incaricata deve possedere specifiche competenze professionali e morali, con particolare attenzione all’onestà, alla formazione e all’esperienza nel lavorare con i minori. Nel novembre 2020, il Dipartimento per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha avviato un progetto per promuovere la protezione dei minori nello sport, elaborando delle linee guida che definiscono i criteri di selezione per chi lavora a contatto con i più giovani.
Tra i requisiti fondamentali, il candidato deve dimostrare di non avere precedenti penali, non essere soggetto a misure interdittive o DASPO, e rispettare i codici etici e le politiche di tutela dei minori. Le referenze e l’esperienza pregressa nel lavorare con minori sono altrettanto cruciali, così come la capacità di ascolto empatico, necessaria per poter gestire segnalazioni di abuso o violenza in modo efficace e sensibile.
Requisiti di indipendenza e professionalità
Il ruolo del Safeguarding Officer richiede autonomia e indipendenza. Questo significa che non possono ricoprire l’incarico soggetti che svolgono mansioni operative direttamente connesse alle aree a rischio di violazione, come allenatori o membri del personale sanitario. Inoltre, l’Officer non può essere subordinato gerarchicamente agli organi dirigenti dell’associazione sportiva, per garantire che il suo ruolo di controllo e supervisione sia privo di interferenze o conflitti di interesse.
Dal punto di vista della professionalità, è essenziale che il Safeguarding Officer abbia competenze giuridiche, con particolare riguardo ai reati che potrebbero verificarsi in ambito sportivo. Inoltre, deve possedere capacità tecniche per valutare l’efficacia dei sistemi organizzativi adottati e individuare potenziali criticità nel funzionamento delle associazioni e società sportive.
Conformità e sanzioni
La mancata nomina del Responsabile Safeguarding entro il termine del 1° luglio 2024, così come l’assenza di un MOGC conforme entro il 31 agosto 2024, potrebbe comportare sanzioni disciplinari per le associazioni sportive. Tra le conseguenze più gravi, c’è la possibilità di perdere lo status di affiliazione, con tutte le ripercussioni economiche e organizzative che ne derivano.
Il rispetto delle nuove normative in materia di safeguarding non è solo un obbligo legale, ma una responsabilità morale che le associazioni sportive devono assumersi per proteggere i propri tesserati. La nomina di un Responsabile Safeguarding e l’adozione dei Modelli Organizzativi di Gestione e Controllo entro il 2024 rappresentano passi fondamentali per creare ambienti sportivi sicuri, inclusivi e rispettosi dei diritti di tutti. Il futuro dello sport passa anche dalla capacità delle società di implementare strumenti efficaci di tutela e prevenzione, assicurando che l’attività sportiva sia un’esperienza positiva per tutti i partecipanti, dai più piccoli ai più grandi.
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