La morte di un associazione è un evento che a noi di Assofacile non può che devastarci psicologicamente. Per questo abbiamo deciso di elencarvi le 10 cose da NON FARE se si vuole far vivere senza “grossi” rischi un associazione.
Fondare una nuova Associazione è sicuramente una bellissima idea, ma spesso all’iniziale entusiasmo seguono una miriade di problemi che nel giro di poco tempo portano alla morte dell’associazione stessa. La morte di un associazione è un evento che a noi di Assofacile non può che devastarci psicologicamente.
Per anni, decenni, abbiamo fatto parte di associazioni (alcuni dei nostri collaboratori operano tuttora all’interno di realtà associative) e sappiamo quanto amore le persone ripongono nelle attività di un associazione. Per questo abbiamo deciso di elencarvi le 10 cose da NON FARE se si vuole far vivere senza “grossi” rischi un associazione.
Le dieci cose da non fare se non si vuole far morire un associazione
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Non intervenire alle riunioni.
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Giungere tardi quando si interviene.
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Criticare il lavoro dei dirigenti e degli altri soci
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Non accettare mai incarichi poiché è più facile criticare che realizzare.
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Offendersi se non si è membri della dirigenza, e, se si è parte della stessa, non intervenire alle riunioni oppure astenersi dal dare suggerimenti.
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Se la dirigenza chiede un parere su un argomento, rispondere che non si ha nulla da dire. Dopo le riunioni dire a tutti che non si è sentito nulla di nuovo oppure esporre cosa si sarebbe dovuto fare.
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Fare solo lo stretto indispensabile, ma quando gli altri soci si rimboccano le maniche ed offrono il loro tempo, senza secondi fini, lamentarsi che l’associazione è diretta da una cricca.
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Rimandare il pagamento della propria quota il più a lungo possibile.
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Non darsi la pena di reclutare nuovi soci.
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Lamentarsi che non si pubblica quasi niente sull’oggetto della propria attività, ma non offrirsi mai per scrivere un articolo, dare un consiglio o presentare un oratore.”
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