Un associazione sportiva dilettantistica per svolgere la propria attività necessità di risorse economiche. Scopriamo insieme quali sono le norme che regolano il finanziamento delle associazioni sportive dilettantistiche e come la raccolta dei finanziamenti!
Per finanziare la propria attività sportiva, l’associazione ha bisogno di reperire risorse. A questo scopo, le norme prevedono diverse forme di finanziamento.
Pubblicità e sponsorizzazioni.
Tra le principali fonti di finanziamento delle ASD vi sono le somme percepite per pubblicità e sponsorizzazioni. Alla base c’è un accordo: un soggetto esterno per avere notorietà pubblica eroga denaro o beni in natura all’ASD che, a sua volta, si impegna ad effettuare determinate prestazioni (pubblicità o sponsorizzazione).
È importante che tali prestazioni siano adeguatamente documentate: oltre a contratto e fattura, occorre dimostrare la loro effettiva esistenza. Queste erogazioni costituiscono per la ASD dei corrispettivi, cioè rientrano nell’ambito delle attività commerciali e sono quindi soggette a tassazione sulla base del regime fiscale scelto.
A determinate condizioni, tuttavia, i proventi occasionali e saltuari derivanti dalla raccolta fondi non concorrono a formare il reddito:
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l’ASD deve aver optato per il regime agevolato previsto dalla legge 398/1991;
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i proventi devono essere percepiti nello svolgimento di un’attività commerciale connessa allo scopo dell’associazione (cioè strutturalmente funzionale alla manifestazione sportiva e resa in concomitanza con il suo svolgimento);
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entro quattro mesi dalla chiusura dell’esercizio, deve essere redatto un apposito rendiconto dal quale devono risultare, in modo chiaro e trasparente, le entrate e le spese relative a ciascuna manifestazione nell’ambito della quale vengono realizzati questi proventi.
Sono previsti, però, dei limiti per usufruire dell’agevolazione: fino a due eventi all’anno e per un importo annuo massimo di 51.645,69 euro. In questo limite rientrano non solo le somme percepite per sponsorizzazioni/pubblicità, ma tutti i proventi da attività commerciali connesse agli scopi istituzionali o da raccolte pubbliche di fondi
In caso di superamento dei limiti, le somme percepite costituiscono reddito solo per:
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la parte eccedente l’importo di 51.645,69 euro;
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la parte conseguita oltre l’ambito dei due eventi all’anno.
ATTENZIONE! Se l’ASD non compila lo specifico rendiconto, le somme non vengono automaticamente tassate, sempre che (in caso di controllo) l’ente sia in grado di documentare il possesso dei requisiti.
Per il soggetto (impresa) che eroga le somme alla ASD, queste sono considerate per un importo annuo non superiore a 200.000 euro e alle seguenti condizioni: i corrispettivi devono essere destinati necessariamente alla promozione dell’immagine o dei prodotti dell’impresa; l’ASD deve aver svolto, a fronte del pagamento, una specifica attività di sponsorizzazione/pubblicità che dev’essere riscontrabile.
Le ASD possono dare vita a una raccolta pubblica di fondi in occasione, ad esempio, di celebrazioni particolari o ricorrenze. I fondi raccolti a seguito di raccolte pubbliche non concorrono alla formazione del reddito e non sono soggetti ad Iva.
Le condizioni richieste per usufruire di tale agevolazione sono:
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essere una raccolta pubblica (rivolta, quindi, alla generalità dei soggetti);
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essere occasionale (non esiste una definizione specifica di “occasionalità” per cui occorre valutare caso per caso);
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essere organizzata in concomitanza di celebrazioni, ricorrenze o campagne di sensibilizzazione;
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qualora vengano scambiati i beni o servizi, questi devono essere di modico valore, cioè simbolico e finalizzato a sovvenzionare l’ASD con denaro.
Le ASD che hanno scelto il regime agevolato della legge 398/91, esistono due ulteriori requisiti:
il numero di eventi durante l’anno NON può essere superiore a due e i fondi raccolti nell’anno non devono superare l’importo di 51.645,69 euro. Per ogni raccolta fondi l’associazione deve redigere, entro quattro mesi dalla chiusura del periodo d’imposta, un rendiconto52 in cui riportare, in modo chiaro e trasparente, le entrate e le spese che riguardano le singole manifestazioni (celebrazioni, ricorrenze o campagne di sensibilizzazione). Inoltre, i proventi derivanti dalle raccolte di fondi, devono essere obbligatoriamente annotati nel rendiconto annuale .
Cinque per mille.
Si tratta della somma – che corrisponde a una quota pari al cinque per mille dell’IRPEF – che i contribuenti possono destinare, tra gli altri, alle ASD, indicando l’associazione beneficiaria nella propria dichiarazione dei redditi.
Le categorie individuate dal legislatore sono numerose. In particolare, le associazioni sportive dilettantistiche possono accedere al cinque per mille se:
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nell’organizzazione è presente il settore giovanile
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sono affiliate a una Federazione sportiva nazionale o a una disciplina sportiva associata o a un ente
L’omesso invio della domanda telematica,o della dichiarazione sostitutiva, nonché della copia del documento d’identità, entro il termine del 30 settembre comportano l’esclusione dall’elenco degli ammessi al beneficio.
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