Recentemente, il panorama normativo italiano relativo alla sicurezza nel settore sportivo ha subito importanti cambiamenti, interessando in particolar modo le Associazioni e Società Sportive Dilettantistiche (ASD e SSD). Questi aggiornamenti, focalizzati sulla protezione dei collaboratori, portano con sé nuove responsabilità e possibili sanzioni in caso di non conformità.
Sicurezza e riforma del lavoro sportivo. Quali sanzioni rischiano le ASD e le SSD che non rispettano le normative?
L’articolo 33 del Decreto Legislativo n. 36/2021, nell’ambito della riforma sportiva, specifica le condizioni di applicazione del Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro (Dlgs 81/2008) per i lavoratori del settore sportivo. Questa normativa, che è una pietra miliare nella tutela dei diritti dei lavoratori in Italia, viene ora estesa e adattata per meglio rispondere alle esigenze di questa categoria lavorativa.
Dlgs 36/2021, articolo 25. La definizione di lavoratore sportivo
Nel dettaglio, il Dlgs 36/2021, nel suo articolo 25, amplia la definizione di lavoratore sportivo, includendo diverse figure professionali, sia nel settore professionistico che dilettantistico. Tra queste, figurano atleti, allenatori, istruttori, direttori tecnici e sportivi, preparatori atletici e direttori di gara, che operano in cambio di un compenso. Tuttavia, sono escluse le figure con mansioni di carattere amministrativo-gestionale.
Dal 1° luglio 2023, le ASD e SSD devono rispettare le normative sulla salute e sicurezza sul lavoro
Dal 1° luglio 2023, le ASD e SSD devono rispettare le normative sulla salute e sicurezza sul lavoro, considerando differenze basate sul tipo di contratto e sull’entità dei compensi annuali. Ciò implica un approccio differenziato a seconda delle specificità del ruolo e del contesto lavorativo.
Sicurezza degli spettatori.
Un aspetto rilevante è la sicurezza per gli utenti: le associazioni sportive devono garantire la sicurezza di tutti gli individui che frequentano i loro locali, sia in situazioni normali sia in emergenze. Dal luglio 2017, è obbligatorio in tutte le strutture sportive dotarsi di defibrillatori semiautomatici DAE e assicurarsi che il personale sia adeguatamente formato al loro utilizzo.
Lavoratori sportivi con compensi fino a 5.000 euro
Per i lavoratori sportivi con compensi fino a 5.000 euro, si applicano disposizioni specifiche riguardanti la sorveglianza sanitaria e la partecipazione a corsi sulla salute e sicurezza sul lavoro, come previsto dall’articolo 21, comma 2, del Testo Unico.
Obbligo informativo sui rischi legati all’attività lavorativa
I datori di lavoro o committenti sono tenuti a fornire informazioni adeguate sui rischi legati all’attività lavorativa, sulle procedure di primo soccorso, lotta antincendio e evacuazione dei luoghi di lavoro. Questo obbligo di informazione è esteso ai rischi specifici legati all’attività svolta e alle normative di sicurezza pertinenti.
Lavoratori sportivi con compensi superiori a 5.000 euro e per i minorenni
Per i lavoratori sportivi con compensi superiori a 5.000 euro e per i minorenni, il pacchetto di obblighi normativi è più ampio. Tra questi, figurano l’elaborazione del Documento di valutazione dei rischi (DVR), la nomina di figure responsabili per la prevenzione e protezione, la fornitura di dispositivi di protezione individuale (DPI), l’informazione e formazione dei lavoratori, e la stesura di piani di emergenza ed evacuazione. In presenza di minorenni, si aggiungono obblighi specifici come l’aggiornamento del DVR e la nomina di un responsabile per la protezione dell’integrità fisica e morale dei minori.
Le sanzioni per le violazioni delle norme sulla sicurezza nel lavoro sportivo sono severe e comprendono sia pene detentive che ammende significative, a seconda della natura dell’infrazione. È fondamentale che le società e associazioni sportive siano consapevoli delle loro responsabilità e si adeguino tempestivamente a queste nuove disposizioni per evitare conseguenze legali.
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