Il 27 dicembre 2023 è stata promulgata una legge importante per il mondo del Terzo Settore, la numero 206, che struttura e definisce le cosiddette “imprese culturali e creative”. Queste organizzazioni, che possono anche essere parte del Terzo settore, sono ora soggette a una normativa più ordinata e sistematica. La legge prevede la creazione di un registro nazionale specifico per queste imprese, l’elaborazione di un piano strategico per il loro sviluppo e la possibilità di ottenere contributi mirati.

Cosa sono e quali attività svolgono le imprese culturali e creative istituite dalla legge 27 dicembre 2023, n. 206

Le imprese culturali e creative, come delineato dalla legge del 27 dicembre 2023, numero 206, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 300 dello stesso anno, sono organizzazioni che, indipendentemente dalla loro forma legale, si dedicano principalmente a attività legate alla cultura e alla creatività. Queste includono la concezione, creazione, produzione, diffusione, promozione, conservazione, ricerca, valorizzazione e gestione di beni e prodotti culturali. L’approvazione di questa legge rappresenta un passo importante nel Parlamento italiano per valorizzare e tutelare il “made in Italy” nel contesto del bilancio nazionale.

La legge fornisce una definizione precisa di queste imprese, prevedendo anche che siano registrate in una sezione apposita nel registro delle imprese. Un emendamento adottato durante la discussione parlamentare amplia questa definizione per includere gli enti del Terzo settore che operano principalmente in forma imprenditoriale, così come le imprese sociali e le associazioni e fondazioni che svolgono attività simili.

Un decreto ministeriale, che sarà redatto dal Ministro della Cultura in accordo con il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, definirà ulteriormente i dettagli su come queste imprese vengono riconosciute e su come possono perdere tale riconoscimento.

Albo delle imprese culturali e creative

É stato istituito un albo delle imprese culturali e creative di interesse nazionale presso il Ministero della Cultura. L’iscrizione in questo albo implica anche la registrazione nel Sistema Archivistico Nazionale per la salvaguardia degli archivi storici delle imprese italiane.

Per supportare queste imprese, la legge prevede un finanziamento di 3 milioni di euro all’anno dal 2024 al 2033. Questi contributi, gestiti dal Ministero della Cultura, hanno lo scopo di promuovere il settore culturale e creativo italiano e di renderlo più competitivo a livello globale.

Piano nazionale strategico per la promozione e lo sviluppo delle imprese culturali e creative

La Legge prevede l’adozione triennale di un “Piano nazionale strategico per la promozione e lo sviluppo delle imprese culturali e creative”. Questo piano mira a coordinare le attività delle amministrazioni competenti, incentivare la formazione nel settore e integrare le imprese culturali e creative con altri settori produttivi, oltre a promuovere la tutela della proprietà intellettuale e organizzare studi e ricerche a livello nazionale.

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